Sulla questione delle mancate nomine dei rappresentanti delle Associazioni Venatorie al tavolo di consultazione della Strategia nazionale biodiversità 2030, l’on. Francesco Bruzzone ha presentato durante la seduta della Camera di lunedì 16 dicembre, una Richiesta scritta a Risposta in Commissione rivolta al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.
Di seguito riportiamo il testo:
Al Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica. — Per sapere – premesso che:
con decreto ministeriale del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica n. 252 del 3 agosto 2024 è stata approvata la Strategia nazionale per la biodiversità che delinea una visione di futuro e di sviluppo incentrata sulla necessità di invertire a livello globale l’attuale tendenza alla perdita di biodiversità e al collasso degli ecosistemi e si colloca nell’ambito degli impegni assunti dall’Italia con la ratifica della Convenzione sulla diversità biologica (Cbd, Rio de Janeiro 1992) avvenuta con la legge n. 124 del 14 febbraio 1994;
il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, con decreto del direttore generale della direzione generale tutela della biodiversità e del mare, ad ottobre 2024, ha proceduto alla nomina dei rappresentanti del comitato di gestione e del tavolo di consultazione della Strategia nazionale biodiversità 2030;
le designazioni dei rappresentanti da parte delle associazioni che compongono il tavolo di consultazione della Strategia nazionale biodiversità 2030 sono avvenute in base all’articolo 3 del suddetto decreto del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica n. 252 del 3 agosto 2023;
ad un comitato di gestione «istituzionale» formato da rappresentanti di Governo e regioni, si affianca, quindi, un «tavolo di consultazione» in cui sono stati nominati diversi rappresentanti delle più svariate categorie che vanno dall’animal-ambientalisti agli agricoltori, commercianti, artigiani, industriali, cooperative, commercianti e altro;
a questo «tavolo di consultazione», però, non sono stati nominati i rappresentati delle associazioni maggiormente rappresentative a livello nazionale del mondo venatorio i quali, quindi, non siederanno tra gli stakeholder che saranno consultati in materia di conservazione dell’ambiente e della biodiversità;
le associazioni venatorie maggiormente rappresentative a livello nazionale sono particolarmente interessate ed attente agli attuali sviluppi delle politiche nazionali e comunitarie in materia agroambientale, in quanto la caccia è sicuramente compatibile con i valori di tutela e salvaguardia del territorio e della natura in genere e al contempo offre il proprio contributo attivo nelle azioni di programmazione e di politica ambientale;
le associazioni venatorie sono anche impegnate nello sviluppo di progetti ed iniziative per la valorizzazione del territorio agro-forestale a fini faunistici e che effettuano in collaborazione con il mondo agricolo ed anche con la partecipazione ai direttivi di istituti, ai sensi della legge n. 157 del 1993 inoltre, svolgono indagini e ricerche sulle principali specie faunistiche in declino e promuovono iniziative di tutela e miglioramento agroambientale;
a quanto consta all’interrogante i rappresentanti dei cacciatori sono normalmente coinvolti nei tavoli di discussione delle varie misure agroambientali nel resto della Comunità europea;
sarebbe auspicabile se non necessario a giudizio all’interrogante che le associazioni venatorie potessero partecipare al summenzionato tavolo in quanto hanno anche l’interesse di riqualificare e responsabilizzare sempre più la figura del cacciatore nella nostra società –:
se non intenda inserire una rappresentanza delle associazioni venatorie nell’elenco dei rappresentanti del tavolo di consultazione, al fine di poter aggiungere quel quid in più di conoscenze e competenze che andranno ad integrare quelle già previste per qualificare al meglio il lavoro che andranno a svolgere il comitato di gestione e il tavolo di consultazione.