LA STARNA IN FRANCIA: GESTIONE E CONSERVAZIONE. GUARDA I DOCUSPOT!

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Gestire la Starna italica significa conoscere anche le buone pratiche di gestione messe in atto dalla Federazione Nazionale dei Cacciatori francesi, partner del Progetto LIFE PERDIX, che attraverso una capillare organizzazione territoriale, ha saputo coniugare la gestione sostenibile della specie con un prelievo conservativo e il mantenimento di habitat agricoli idonei alla vita della stessa oltre che di tutta la piccola fauna stanziale di pianura.

I 4 Docuspot che compongono questa serie sono stati ideati e realizzati per illustrare al mondo venatorio italiano e a tutti i portatori d’interesse coinvolti nella gestione attiva della specie, gli obiettivi, le azioni e i risultati che la Fédération Nationale des Chasseurs ha ottenuto attraverso importanti progetti finalizzati alla conservazione di un patrimonio unico nel suo genere rappresentato da una delle più importanti popolazioni naturali di starna presenti in Europa.

In questo 3° Docuspot la Dott.ssa Aurelie Thaureau della FDC 80 ci illustra una serie di misure agro-ambientali messe in atto dalla Federation Des Chasseurs de la Somme, finalizzate a ridurre la monotonia che contraddistingue le aree di pianura del nord della Francia favorendo al tempo stesso la biodiversità. Tra le varie misure proposte spicca la riduzione delle parcelle di terreno attraverso l’installazione di siepi gestite direttamente dai cacciatori, poste nel mezzo dei terreni o ai lati delle strade e la realizzazione fasce di trifoglio per favorire la nidificazione della starna e le disponibilità alimentari per i giovani pulcini nelle prime settimane di vita.

Vengono proposti inoltre diversi miscugli specifici, come ad esempio quelli di mais e sorgo, oppure di miglio, grano saraceno e cavoli oltre a diverse piante mellifere per favorire la presenza di insetti durante le prime settimane di vita dei pulcini. In tale ottica è stata avviata una interessante sperimentazione con delle rondelle di legno atta a verificare lo sviluppo di formicai sotto a queste postazioni sperimentali con l’obbiettivo di aumentare la presenza delle formiche nelle aree di pianura francesi negli anni a venire.

“Esiste un modello di gestione, per certi aspetti simile a quello dei nostri ATC e CA in Francia? Lo scopriremo attraverso il 4° Docuspot dove andremo ad approfondire il ruolo dei GIC, i Gruppi di Interesse Cinegetico. Un’ interessante intervista a Richard Bouteiller, responsabile del servizio tecnico della FDC 80, ci permetterà di comprendere a fondo le attività dei GIC nella gestione della Piccola Selvaggina Stanziale, coniugando le esigenze della caccia privatistica e dei consorzi comunali a quelle degli agricoltori, sia dal punto di vista gestionale, attraverso le predisposizione di appropriati piani di gestione e prelievo, il controllo dei predatori, la realizzazione di miglioramenti ambientali, sia dal punto di vista umano, con notevoli sinergie sviluppate in favore della conservazione della starna e della biodiversità”.