I cambiamenti delle tecniche agricole hanno inciso negativamente sulla fauna tipica degli ambienti agrari compresa la lepre. In particolare, la riduzione di queste specie e della biodiversità in generale è dovuta dalla monotonizzazione dell’ambiente creata dall’aumento delle dimensioni degli appezzamenti, dalla scomparsa di siepi e boschetti, e dalla scarsa variabilità delle colture che riduce sia la disponibilità alimentare, sia la possibilità di aree di rifugio e riproduzione.
Un’esperienza di miglioramento ambientale condotta nella pianura danubiana slovacca ha fatto registrare un aumento fino al 100% del carniere di lepri, grazie alla maggiore sopravvivenza dei leprotti. Questi interventi consistevano nella realizzazione di piccoli appezzamenti a perdere seminati con graminacee, leguminose ed altre essenze (Tab.1) per un totale di circa lo 0,20-0,25% della superficie totale. In termini economici si tratta di interventi veramente poco costosi!
Nome comune | Nome scientifico |
Festuca rossa | Festuca rubra |
Coda di topo | Phleum pratense |
Erba mazzolina | Dactylis glomerata |
Loiessa | Lolium multiflorum |
Festuca dei prati | Lolium perenne |
Poa pratense | Poa pratensis |
Avena | Avena sativa |
Segale | Secale cereale |
Grano saraceno | Fagopyrum esculentum |
Trifoglio violetto | Trifolium pratense |
Trifoglio bianco | Trifolium repens |
Ginestrino | Lotus corniculatus |
Erba medica | Medicago sativa |
Favetta | Faba vulgaris |
Pisello | Pisum sativum |
Soia | Glycine max |
Veccia | Vicia sativa |
Senape bianca | Sinapis alba |
Colza | Brassica napus |
Cavolo da foraggio | Brassica oleracea |
Facelia | Phacelia |
Tab. 1) Miscuglio utilizzato per l’incremento della lepre europea
Oltre a ciò, sempre dalla ricerca in campo agro-ecologico ci vengono delle indicazioni assai importanti. Ad esempio, la consistenza della lepre, osservata per un periodo di oltre vent’anni in Germania è risultata influenzata positivamente dalla presenza di piccoli boschetti ed aree cespugliate sparse nell’ambiente agricolo.
Questi risultati sono di estrema utilità applicativa per chi deve gestire istituti faunistici come ZRC e AFV, ma danno un’indicazione molto importante e scientificamente fondata sugli indirizzi che dovrebbe prendere la politica agricola europea: la presenza di piccoli spazi semi-naturali all’interno dell’ambiente agricolo rappresenta il principale fattore per preservare la biodiversità degli ambienti ad agricoltura intensiva e pertanto dovrebbero essere il punto principale su cui indirizzare i finanziamenti agro-ambientali (Fig. 1). Inoltre, la lepre europea, grazie anche al fatto che è una specie già molto monitorata tramite i censimenti fatti da ATC e AFV, potrebbe rappresentare il riferimento per misurare l’efficacia delle misure agro-ambientali stesse.
Fig. 1) Boschetti formati da alberi e arbusti e piccoli appezzamenti a set-aside faunistico sparsi nell’ambiente agricolo, rappresentano un habitat ideale per la lepre e molte specie tipiche degli agro-ecosistemi
Bibliografia
- Johann, F., & Arnold, J. (2021). Scattered woody vegetation promotes European brown hare population. Basic and Applied Ecology, 56, 322-334.
- Vizzarri F, Slamecka J, Sladecek T, Jurcik R, Ondruska L, Schultz P. (2024). Long-Term Monitoring of European Brown Hare (Lepus europaeus) Population in the Slovak Danubian Lowland. Diversity, 16 (8):486.
Autore: Francesco Santilli – Ufficio Studi e Ricerche Federazione Italiana della Caccia