FEDERCACCIA TOSCANA UCT: SUL CINGHIALE UNA POSIZIONE FERMA A DIFESA DELL’ETICA E DELLA CORRETTA GESTIONE DELLA SPECIE!

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Sulle modifiche in tema di contrasto alla diffusione della PSA adottate con la Legge di conversione del Decreto Agricoltura, di seguito la posizione di Federcaccia Toscana-UCT, alla luce dei buoni risultati ottenuti anche grazie all’impegno delle squadre di caccia al cinghiale sul territorio regionale nel controllo e contenimento della specie

Si è riunito questo pomeriggio [18 luglio, N.d.R] a Firenze, in seduta straordinaria, il Consiglio regionale della Federcaccia Toscana – Unione Cacciatori Toscani.

L’incontro si è reso necessario in seguito a quanto emerso nelle ultime ore in merito, rispettivamente: 1) alla legge n. 101 del 12 luglio 2024 (legge di conversione del DECRETO AGRICOLTURA); 2) ai contenuti del prossimo calendario venatorio 2024/2025; 3) ad ulteriori atti straordinari in via di approvazione.

PERIODO DI CACCIA AL CINGHIALE PROLUNGATO DI UN MESE NELLE SOLE AREE VOCATE

Il Consiglio Regionale FIDC-UCT esprime la sua contrarietà all’ampliamento di un mese del periodo di prelievo della specie all’interno delle aree vocate al cinghiale. Questa misura rischia di indebolire inutilmente il sistema della caccia in braccata e le squadre organizzate, che ad oggi risultano essere una componente centrale anche per il contrasto alla PSA, e di interferire con le altre forme di caccia. Sarebbe invece urgente, al fine di un effettivo quanto equilibrato raggiungimento dei reali obiettivi di prelievo, intervenire con decisione, per esempio, all’interno del sistema delle Aree protette, oppure realizzare un serio piano di gestione degli interventi all’interno delle Aziende Faunistico Venatorie e delle aree non vocate.

PARTIAMO DAI NUMERI

In merito all’incremento degli obiettivi numerici dei piani di prelievo occorre essere chiari. Dobbiamo superare la logica di aumenti generalizzati non ancorati a dati scientifici ed alle reali densità di popolazione della specie sul territorio. Occorre investire in metodi di monitoraggio seri ed innovativi per conoscere la corretta densità delle popolazioni di Cinghiale e degli altri ungulati in Toscana, per poter intervenire in maniera mirata, per garantire un efficace contrasto alla PSA e una corretta gestione faunistica.

LE NOSTRE CONSIDERAZIONI

NO a provvedimenti “spot” ché lasciano problemi irrisolti indebolendo le squadre organizzate.

NO a provvedimenti che introducono forme di prelievo eticamente inaccettabili (caccia di selezione notturna, utilizzo di visori termici e foraggiamento attrattivo) che, qualora fossero recepite, creerebbero solo tensione e conflitto tra le varie forme di caccia ed i cacciatori, oltreché a problemi di sicurezza.

Per queste e altre considerazioni la Federcaccia Toscana – UCT chiede alla Regione Toscana di farsi garante di un necessario equilibrio anche sui futuri provvedimenti straordinari, annunciati a mezzo stampa, di cui ancora al momento ignoriamo i contenuti.

Per questo motivo, chiederemo con urgenza un tavolo di confronto con la Vicepresidente Saccardi per evidenziare i rischi che potrebbero comportare tali decisioni, portando in quella sede le ragioni, la tradizione e il ruolo delle oltre 600 squadre di caccia al cinghiale operanti nei distretti toscani, che ad oggi rappresentano oltre 30.000 cacciatori.

Per quanto riguarda le altre proposte per il Calendario Venatorio 2024-2025 la nostra Associazione ha già provveduto ad inviare alla regione un corposo documento tecnico ribadendo – tra le altre questioni – la necessità di mantenere tra le specie cacciabili la Tortora selvatica, garantendone l’inserimento anche in pre-apertura. (Ufficio stampa FEDERCACCIA TOSCANA- UCT)