CONVEGNO NAZIONALE DI ORNITOLOGIA A TORINO: FIDC PRESENTE CON TRE CONTRIBUTI PROPRI

319

Si è svolto a Torino dal 27 al 30 settembre scorsi il XIX Convegno Nazionale di Ornitologia, organizzato dal Centro Italiano Studi Ornitologici (CISO) e dal Gruppo Piemontese Studi Ornitologici (GPSO).

Questo congresso riunisce tutti gli studiosi di ornitologia italiana, sia professionisti che amatoriali, e rappresenta un momento di scambio e aggiornamento di lavori scientifici su molte specie e in diversi casi anche di strategie per la conservazione.

Proseguendo sulla strada già consolidata di essere parte del dibattito sulla gestione delle specie, anche Federcaccia ha preso parte al convegno presentando una relazione orale e due poster.

La relazione, a firma Michele Sorrenti – che l’ha esposta in sede di lavori –  Daniel Tramontana e Alfonso Lenzoni, ha riguardato le stime del prelievo di quattro specie di uccelli migratori oggi giudicati in declino a livello europeo, cioè il moriglione, la tortora, la pavoncella e il tordo sassello.

Il lavoro, frutto delle ricerche compiute dall’Ufficio Avifauna Migratoria e, nel caso di moriglione e pavoncella dall’ACMA-FIdC, consentirà a breve di applicare i risultati alle stime di popolazione, dimostrando qual è l’impatto del prelievo venatorio, sia a livello italiano che europeo.

I poster hanno riguardato lo studio sulla migrazione dei Turdidi in Umbria (autori Daniel Tramontana, Sauro Giannerini, Umberto Sergiacomi e Michele Sorrenti), e l’inanellamento di beccaccini in Calabria (autori Mario Pucci, Daniel Tramontana, Michele Sorrenti e Sauro Giannerini).

I poster consentono una validazione scientifica dei risultati ottenuti, che nel caso dei Turdidi sono già stati utilizzati dalla Regione Umbria per il mantenimento del 31 gennaio come data di chiusura della caccia.

A livello generale il Convegno ha avuto diversi spunti interessanti: dalla ricerca pura ai modelli matematici, dalla gestione degli habitat a una specifica sessione sulle specie soggette a prelievo, in cui si è inserita la relazione FIdC.

In tutti questi campi è necessario un maggiore impegno del mondo venatorio, per non lasciare completamente spazio a interpretazioni distorte sull’impatto della caccia e per dimostrare la sostenibilità della caccia all’avifauna migratrice e stanziale.